“Iqbal”: ricerca di libertà’ e di giustizia nel film diretto da Cinzia Th Torrini
La commovente storia di Iqbal Masih è stata al centro del secondo incontro con il Geocineforum
In un freddo pomeriggio di febbraio gli alunni della terza A della sezione media dell’istituto hanno scaldato i loro cuori con la toccante storia di Iqbal, piccolo pakistano divenuto simbolo della lotta contro lo sfruttamento minorile, in Asia e nel resto del mondo.
Questa volta, infatti, il viaggio attraverso i continenti ha condotto gli studenti in Pakistan ed, in particolare, all’interno delle malsane fabbriche di tappeti che punteggiano le aride steppe della nazione. Qui migliaia di bambini sono costretti a lavorare per poche rupie al giorno, sottratti alle famiglie e trattati alla stregua di piccoli schiavi per i quali ogni piccolo errore significa botte e punizioni terribili.
Iqbal non fa eccezione. Il film della Torrini ce lo presenta all’età di 8 anni. La sua famiglia è molto povera. Un giorno un ricco mercante di tappeti offre al padre di Iqbal pochi dollari in cambio del figlio che assumerà per 5 anni. Solo i bambini in tenera età lavorano lì e le loro piccole mani sono adatte a legare i nodi per preparare i tappeti venduti nel mondo. Iqbal si rende presto conto che non riuscirà a tornare in libertà ed escogita un piano per scappare. Durante la fuga conosce Yussuf che gli racconta di un altro mondo, dove i bambini vanno a scuola ed hanno i loro diritti. Iqbal vuole aiutare Yussuf a dare ad altri bambini la possibilità di essere liberi e comincia ad esporsi con comizi e marce contro lo sfruttamento minorile. Il suo grido di giustizia e libertà inizia ad essere ascoltato dai media e dalle associazioni umanitarie e le esportazioni di tappeti cominciano a diminuire notevolmente. A questo punto le organizzazioni mafiose decidono che Iqbal non può continuare a minacciare il loro sanguinario commercio e lo uccidono: è il 16 aprile 1995.
Nei due anni precedenti Iqbal aveva viaggiato per partecipare a varie conferenze internazionali nelle quali aveva contribuito ad alimentare il dibattito sui diritti dei bambini. Alla fine del 1994 era stato invitato a Boston dove aveva ricevuto un premio per la sua battaglia contro la schiavitù minorile. Anche Iqbal, come farà qualche anno più tardi una sua connazionale, Malala, riconosceva il ruolo fondamentale dell’istruzione per garantire la libertà del suo popolo; in uno dei suoi discorsi ebbe a dire: “ Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite”.
Alla fine della visione gli studenti hanno riflettuto sulle drammatiche condizioni di vita di ragazzi come loro che ancora, purtroppo, nonostante il sacrificio di Iqbal, continuano ad essere sottomessi e sfruttati senza avere, in molti casi, alcuna possibilità di riscatto.
Filmato che riassume la storia di Iqbal attraverso la selezione di alcune scene del film:
Breve video in lingua inglese con immagini dei momenti più significativi del piccolo Iqbal