L’albero, l’uomo e la parola.
Nuova tappa per il progetto lettura dell’Istituto “A. Gramsci”.
Lunedì 27 febbraio i docenti dei tre ordini di scuola del nostro Istituto si sono incontrati per confrontarsi sul tema della lettura.
Il progetto lettura ha coinvolto negli anni sempre più insegnanti, alunni e famiglie. Si è arricchito, inoltre, della collaborazione di editori, scrittori, sceneggiatori, case editrici, associazioni culturali che operano sul territorio e del Comune di Aprilia.
Numerose sono state anche le partecipazioni a iniziative a livello nazionale.
Quest’anno il progetto, dal titolo “Libri alieni: viaggio nell’immaginario tra scienza e fantascienza”, ha abbracciato numerosi argomenti sviluppati trasversalmente in tutti gli ordini di scuola.
L’appuntamento del 27 ha avuto come tema l’albero. Il percorso programmato per questa circostanza è partito dall’analisi iconografica di un’immagine pubblicitaria. Un’illustrazione di Plinio Nomellini a Inno all’Olivo di Giovanni Pascoli, uscita nel 1901 su La Riviera ligure, rivista letterario-pubblicitaria dell’Olio Sasso. Questa immagine è stata presa ad esempio in quanto chiarisce in modo esemplare il ruolo che l’albero ha avuto nello sviluppo di ogni forma di comunicazione. Nomellini, disegnando una donna fusa nelle vesti con le radici dell’albero e nei capelli con le fronde, è riuscito ad interpretare in funzione pubblicitaria l’idea dell’albero, manifestazione di forza e metafora di ogni forma di sviluppo.
La simbologia, legata alla rappresentazione dell’albero in letteratura e nell’arte, abbraccia numerosi significati connessi sempre fortemente al ciclo della vita e al profondo legame con gli esseri viventi.
Durante l’incontro alcune docenti hanno letto ai presenti passi tratti da diversi libri scelti per l’occasione, dimostrando come la lettura ad alta voce sia capace di coinvolgere sia i giovani alunni che i lettori adulti perché rappresenta un importante momento di condivisione e di confronto.
Di seguito una breve spiegazione dei testi selezionati rispettivamente per la scuola dell’infanzia, la primaria e la scuola media.
L’albero di Shel Silverstein Un albero si innamora di un bambino. Un bambino si innamora di un albero. L’albero gli regala i suoi frutti. Il bambino gioca con le sue fronde. L’albero lo ripara alla sua ombra. Il bambino cresce, diventa sempre più esigente. L’albero invece è sempre lì, immutabile e disponibile. Felicità, tristezza, amore avrebbero potuto essere sentimenti vissuti allo stesso modo da un uomo e da un albero, poiché entrambi sono parte della natura. Ma gli equilibri sono stati alterati e l’amore incondizionato, la capacità di donare e di accettare l’altro in qualsiasi fase della sua vita sono rimaste prerogative di pochi: dei veri eroi del nostro tempo. Questo libro è un suggestivo esempio di quanto l’illustrazione potenzi i testi, intensifichi la carica emotiva, induca alla partecipazione agli eventi. L’albero disegnato dal vignettista di genio che era Silverstein esprime il leit motiv del donare del quale la pianta è simbolo.
Minipin di Rohal Dahl. Attenti attenti al bosco stregato: tanti ci entrano e nessuno è tornato. Questo è il bosco dove il Piccolo Bill vuole tanto andare, ma la sua mamma gli dice che ci sono i Policorni, gli Sfarabocchi, i Cnidi Vermicolosi e i Sarcopedonti: è tutto vero. Infatti, appena entrato nella foresta, lo Sputacchione Succiasangue Tritadenti Sparasassi lo insegue sputando fuoco e… E Piccolo Bill non si sarebbe salvato se una finestrina non si fosse aperta in un tronco: il solito miracolo che Dahl fa accadere in aiuto dei bambini.
Il canto degli alberi di Hermann Hesse. Un libro di poesie, prose e racconti che hanno come tema unificante gli alberi, considerati simbolo della caducità, dell’eterna rinascita e della spensieratezza della vita istintiva e naturale. Faggi, castani, peschi, betulle, tigli, querce e molti altri, nella magnificenza della fioritura o con i rami nodosi offerti alle brinate notturne, illuminati dal sole o al chiarore della luna: sono loro i protagonisti induscussi di questa raccolta. Essi accompagnano lo scrittore, silenziosi e saggi, nel corso della sua vita, segnano momenti precisi, suscitano riflessioni e ricordi, vengono invocati come esseri viventi, come amici.
L’albero di Anne di Irene Cohen-Janca Un vecchio ippocastano, nel cortile di una casa alle spalle di uno dei tanti canali di Amsterdam. “Ho più di cento anni, e sotto la corteccia migliaia di ricordi. Ma è di una ragazzina – Anne il suo nome – il ricordo più vivo. Aveva tredici anni, ma non scendeva mai in cortile a giocare. La intravedevo appena, dietro il lucernario della soffitta del palazzo di fronte. Curva a scrivere fitto fitto, quando alzava gli occhi il suo sguardo spaziava l’orizzonte. A volte però si fermava sui miei rami, scintillanti di pioggia in autunno, rigogliosi di foglie e fiori in primavera. E vedevo il suo sorriso. Luminoso come uno squarcio di luce e speranza in quegli anni tetri e bui della guerra. Fino a quando, un giorno d’estate, un gruppo di soldati – grandi elmetti e mitra in pugno – la portò via. Per sempre. Dicono che sotto la mia corteccia, insieme con i ricordi, si siano intrufolati funghi e parassiti. E che forse non ce la farò. Sì, sono preoccupato per le mie foglie, per il mio tronco, per le mie radici. Ma i parassiti più pericolosi sono i tarli, i tarli della memoria. Quelli che vorrebbero intaccare, fino a negarlo, il ricordo di Anne Frank”. L’ippocastano, malato, lascia il suo posto a un arbusto che via via prenderà vita ed erediterà il ricordo di Anne.
Questo breve percorso tra le opere narrative che parlano di alberi vuole descrivere in realtà anche il delicato equilibrio che lega le piante all’umanità. Si tratta di un racconto tra vita e morte, tra doni e sfruttamento che può avvicinare le giovani generazioni verso un rapporto più sano e ponderato nei confronti della natura.
La seconda parte dell’incontro, invece, si è articolata attraverso una mostra dei libri realizzati dagli alunni dell’Istituto dall’inizio dell’anno. Un momento di condivisione e riflessione del lavoro svolto in vista della mostra finale inserita nel programma del maggio apriliano.