Libri: dagli albi illustrati ai silent book
Primo laboratorio del progetto lettura per gli alunni della 1^F.
I piccoli lettori della 1^ F dell’Istituto Comprensivo “A. Gramsci”, sezione media, dopo aver analizzato gli albi illustrati e in particolare quello dal titolo “ I fantastici libri volanti di Morris Lessmore “ di William Joyce, ormai un classico della letteratura per l’infanzia, hanno affrontato un altro genere chiamato silent book.
I silent books sono albi senza parole, completamente “muti”, in cui il racconto si affida esclusivamente alle immagini e alla capacità di raccontarle. Sono ideali per coinvolgere la sfera cognitiva (l’intelletto, il pensiero, la memoria) e quella affettiva. Permettono a bambini e ragazzi di osservare le illustrazioni, prestare attenzione ai dettagli, anche a quelli più piccoli e li aiutano a imparare a raccontare ciò che vedono.
Alla base di un silent book, come di tutti i buoni libri, c’è sempre una storia. Infatti, senza parole non vuol dire senza senso. Anche se nell’albo vedi solo immagini, dietro c’è sempre una narrazione, un principio, uno svolgimento e una conclusione. Inoltre si tratta di un prodotto “democratico” perché, grazie alla sua struttura, è in grado di superare le barriere linguistiche, anche facendo comunicare culture diverse
Nello specifico i ragazzi, incoraggiati dalla loro insegnante di italiano Cinzia Pedrazzi, hanno interpretato con parole ed immagini il silent book dal titolo “Pinocchio prima di Pinocchio”. “Le avventure di Pinocchio”, uno degli argomenti inerenti al Progetto Lettura d’Istituto di quest’anno, è un romanzo senza tempo le cui storie tornano a galla nei nostri ricordi nelle circostanze più disparate. Ma cosa è successo prima che il burattino da noi tanto amato prendesse vita? Il silent book di Alessandro Sanna vuole proprio esplorare il “prima”. Il libro spiega proprio questo “prima” senza parole, con due semplici frasi poste in apertura e in chiusura: “C’era una volta l’universo” e ‘Cosi inizia la storia di un pezzo di legno”.
Accade che da una esplosione iniziale prende vita un albero, che cresce e si irrobustisce attraverso le varie stagioni. Poi, all’ improvviso un fulmine stacca un ramo, non un ramo qualsiasi bensì un ramo dalle fattezze umane pur se in forme schematizzate. Proprio come in una fiaba che si rispetti, questo personaggio parte sulle sue gambe secche, alla scoperta del mondo. Incontra un gatto e una volpe e con loro si incammina verso una foresta scura, simbolo del proibito. La scena diventa più cupa, si riempie di altri omini di legno che circondano il nostro protagonista. La tensione aumenta e l’atmosfera prende letteralmente fuoco. Pinocchio fugge attraverso pianure e colline e incontra vari personaggi fino a ritrovarsi in un’atmosfera primaverile, che lo avvolge e lo trasforma. Si riempie di foglie rigogliose tra le cui ombre si stagliano richiami di gatti, volpi, civette e burattini. L’albero è compiuto e così la storia del “prima” di Pinocchio. Poi questa fine diventerà l’inizio del famoso romanzo.
Gli alunni della 1^F, dopo un primo momento di incertezza, hanno cercato di esprimere a parole e con immagini, le emozioni suscitate dalla storia “letta” . Per una volta ancora hanno dimenticato computer e telefonini e si sono immersi tra colori e forme strane, liberando la loro fantasia. Attraverso questa prima attività, inoltre, si sono preparati ad accogliere le avventure di quel burattino così ancora tanto amato da giovani ed adulti.
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