Musica maestra
Alla scuola dell’infanzia Arcobaleno si gioca con musica e arte.
Alla scuola dell’infanzia si gioca con l’arte. Questa volta scendono in campo la musica e il movimento.
Fare musica è una competenza vitale, di base come camminare o parlare.
All’ interno del percorso educativo l’attenzione alla musica assume un ruolo importante perché crea possibilità per arricchire il linguaggio, sviluppare la creatività e offrire occasioni per conoscere se stessi e il mondo.
Seguendo le teorie del pedagogo svizzero Jaques-Dalcroze e quelle di Maria Montessori abbiamo proposto ai bambini prima di tutto un’esperienza di movimento. A partire dal movimento fisico, dal ritmo e dalla memoria muscolare del suono, l’alunno può formare la propria competenza musicale.
Secondo Dalcroze “la musica è composta di suoni in movimento. Il suono è una forma di movimento di natura secondaria, il ritmo è una forma di movimento di natura primaria”.
Un altro illustre esponente nel campo dell’educazione musicale Edwin E. Gordon afferma che la musica può essere appresa secondo gli stessi meccanismi di apprendimento del linguaggio. Il bambino dovrebbe essere avvicinato alla musica fin dai primi giorni di vita per sviluppare la capacità di ascolto e comprensione del linguaggio musicale.
Il nostro laboratorio anche questa volta è partito da un libro molto interessante di Fulvia Rizonico e Marcella Oddi dal titolo “Musichiamo” .
Per iniziare abbiamo proposto ai bambini una successione di semplici esercizi per favorire il rilassamento e la concentrazione.
Poi sono stati presentati dei giochi ritmici al suono del tamburello che hanno consentito di introdurre i concetti musicali più semplici sotto forma di contrasti ( suono-silenzio, lento-veloce, acuto-grave).
Un altro libro che ha ispirato il nostro laboratorio è stato “Ma che musica!” a cura di Andrea Apostoli, edizioni Curci.
Partendo dal presupposto che già dai primi mesi di vita i bambini sviluppano le proprie attitudini e che per loro si rendono disponibili delle vere e proprie “finestre di apprendimento” il testo è accompagnato da un cd musicale che spazia dalla musica del Rinascimento ai nostri giorni, passando per la musica armena.
La sintassi musicale, così come in ogni altra forma di linguaggio, viene sviluppata attraverso l’ascolto e l’assorbimento, messi in atto dal bambino spontaneamente come risposta a un innato “istinto ad apprendere”. (Andrea Apostoli).
I bambini inizialmente hanno ascoltato i brani musicali senza chiedere loro movimenti prestabiliti ma rispettando la loro spontaneità.
Poi sono state inserite le illustrazioni associate ai brani che ci hanno aiutato a presentare i diversi strumenti musicali, il suono e la loro forma.
La musica rappresenta una costante nella scuola dell’infanzia perché accompagna e scandisce molti momenti della giornata a partire anche dall’accoglienza. Filastrocche, canzoncine, ricorrenze, recite, saggi e manifestazioni hanno come base la musica. Anche attività quotidiane come il disegno, la pittura spesso vengono svolte con un sottofondo musicale.
La musica costituisce un momento fondamentale dell’educazione; nella formazione integrale dell’uomo, secondo Platone, l’educazione comprende la ginnastica per lo sviluppo del corpo e la musica per l’anima.