Per ricordare “L’infinito” di Leopardi dopo 200 anni dalla sua composizione.
Gli alunni della 3 F della scuola media hanno ricordato “L’infinito” di Leopardi e la sua siepe vista come uno stimolo o un ostacolo all’immaginazione umana.
I ragazzi, affrontando lo studio dei maggiori poeti e scrittori della letteratura italiana, hanno effettuato un percorso di approfondimento originale e di estrema attualità sul concetto di confine. Lo studio della vita e delle opere di Leopardi, e in particolare de “L’infinito”, l’idillio nato dall’immagine della siepe, ha offerto loro un momento di riflessione critica sul concetto di Limes. Il Limes, secondo la cultura romana, era sia la linea di confine fortificata sia la strada che conduceva dentro i territori appena conquistati o da conquistare. Gli alunni hanno lavorato sul concetto di “siepe” nel pensiero leopardiano domandandosi se questa fosse per il poeta uno stimolo o un impedimento alla sua immaginazione. Poi si sono chiesti cosa significasse per loro il fatto di trovarsi di fronte ad un ostacolo, cioè se fosse un elemento di separazione da ciò che vi è oltre oppure l’ultimo elemento che unisce chi sta dall’altra parte.
In base alle loro risposte hanno creato la loro personale siepe.
Di seguito alcuni lavori prodotti dai ragazzi durante il primo laboratorio
In un secondo momento gli alunni hanno provato ad usare un’immagine di paesaggio relativa appunto ad una siepe, ad un orizzonte, ad un colle o ad una strada. Hanno chiuso gli occhi e hanno pensato agli odori, ai gusti, ai suoni e rievocato quello che non potevano vedere direttamente.
I loro pensieri si sono trasformati in un haiku.
HAIKU è un tipo di poesia di origine giapponese, semplice, lineare e molto evocativa. È composto da 17 sillabe totali, suddivise in tre brevi versi, rispettivamente di 5, 7 e 5 sillabe.
La sua estrema concisione e la difficile scelta dei vocaboli per esprimere molto più di quello che si potrebbe dire in 17 semplici sillabe, lo rendono misterioso ed affascinante al tempo stesso. È nato come semplice forma di divertimento letterario, di esercitazione di tecnica linguistica. Solo nel XVI secolo divenne il mezzo espressivo per eccellenza che univa emozioni, ricordi e sensazioni al di là dei limiti di una semplice poesia descrittiva.
Di seguito le originali poesie composte dai ragazzi della 3F sul modello degli haiku, durante il secondo laboratorio:
Stelle
In questo mondo
Vedo all’orizzonte
Magie di luci
Federica Moroni
Colori
L’arcobaleno s’affaccia
Sul monte
Anche quest’oggi la tavolozza è pronta
Tavola
Il mare è una tavola
In fretta il sole l’apparecchia
Per consumare il pranzo
Il grillo
Il grillo canterino sulla siepe
È pronto
Come un musicista a teatro
Christian Marsili
Vento
Il sapore del vento
In montagna
Mi intenerisce il cuore
Luca Malecchi
Luce
Nella grande giungla
Ricca di rami
Eterna luce s’infiltra
Alessandro Montalbano
Infinito
Il mare dell’infinito
È ricolmo di fiori
Bianchi, splendenti
Valentin Lazar
Primavera
Il mare si calma
Un sole intiepidito
Scaccia l’inverno
Emiliano Santangelo
Natale
Vorrei un Natale
Colorato
Come un tramonto d’estate
Francesco Cerbini
Sassi
Prima un sasso, poi un altro
Cammino su questa strada
Tutto dietro di me si frantuma
Sogno
Desideravo soltanto un luogo
Su cui sdraiarmi e
Fermarmi a sognare
Aurora Faggi
Stella
All’orizzonte, sopra i tetti
Appare come un sogno
Una scia luminosa
Simone Squillace
Autunno
Orizzonti lontani
Annunciano l’autunno
Sento brividi freddi
Alexandra Falcaru
Nebbia
Monti dalle cime bianche
Ma la nebbia
Offusca la mia vista
Aurora Stafie
Libertà
Volo leggiadro di un uccello
Che emigra libero
Nel cielo plumbeo
Elisa Conti
Neve
Nella buia notte d’ inverno
La neve scendeva
E baciava la Terra
Riccardo Boccia
Gocce
Gocce sull’ombrello
Un fulmine colpisce
Gli alberi in fiore
Chiara Gulotta
Inverno
Piove d’intorno
Arriva l’inverno
E con esso i ricordi
Igor Sarcone
Fiume
Acqua di fiume
Che scorre
E che tutto bagna
Alessio Nicoló
Il sole
Una sfera rotonda
Luminosa e calda
Che rotola via di notte
Simone Catanzaro
Orizzonte
All’orizzonte
Un aereo che passa
Rompendo il silenzio
Davide Ferrante
L’attività laboratoriale si è conclusa con una riflessione sui diversi “muri” costruiti ai confini fra Stati, che hanno perso il significato di ponte che conduce lontano verso un mondo che ancora non si conosce e sono diventati sinonimi di confine invalicabile che separa chi sta da una parte e da chi sta dall’altra.
Il laboratorio linguistico e geografico che hanno sperimentato i ragazzi della terza F, rientra nell’ambito del progetto lettura d’istituto e trova le sue basi teoriche nel modello americano del writing and reading workshop, che sta sperimentando nuove metodologie didattiche per rendere gli alunni una comunità pensante di lettori e scrittori. Tali innovazioni sono servite come stimolo alla didattica di classe, senza però dimenticare la creatività e l’originalità che contraddistingue la cultura italiana.