Docenti a lezione di Flipped Classroom
L’Istituto comprensivo “Antonio Gramsci” raccoglie la sfida di una didattica innovativa e “si capovolge” avvicinandosi alla Flipped Classroom
Si è tenuto nel pomeriggio di ieri, presso l’Aula Magna della scuola media “Gramsci”, un seminario di due ore sulla “Classe Capovolta” Flipped Classroom, metodologia didattica coinvolgente e foriera di novità, che pone l’alunno al centro del proprio percorso formativo.
Il relatore, Maurizio Maglioni, presidente di Flipnet e insegnante di chimica all’Istituto alberghiero “Lucilla” di Roma, ha iniziato il suo intervento mostrando ai docenti di scuola primaria e secondaria un breve filmato nel quale sono stati presentati i fondamenti della didattica capovolta.
Al termine del video, agli insegnanti è stata posta una domanda: “Quali sono gli elementi di novità, rispetto alla didattica tradizionale, che vi hanno colpito maggiormente?” E’ nato, così, un piccolo dibattito sul ruolo degli studenti, non più soggetti passivi di una lezione frontale che spesso non riesce a suscitare il loro interesse, bensì protagonisti del proprio modo di apprendere, all’interno di un processo che li abitua ad acquisire competenze, a lavorare in team, a sperimentare.
I ragazzi, infatti, vengono stimolati a conoscere un determinato argomento attraverso la visione di brevi video che il docente avrà avuto cura di preparare o di selezionare all’interno del vasto patrimonio presente in rete. Al termine del filmato gli studenti sono invitati a prendere appunti, elaborare mappe o ad inventare una serie di domande sui temi trattati.
A scuola l’insegnante riprende gli argomenti, chiarisce eventuali dubbi, approfondisce concetti, propone esercitazioni e sostiene gli studenti favorendo, in tal modo, l’acquisizione delle competenze.
E proprio sulla certificazione delle competenze si è soffermato il relatore puntando l’attenzione su alcuni passaggi fondamentali che evidenziano la necessità di “ ripensare il modo di “fare scuola”, integrando la didattica dei contenuti e dei saperi – riferiti ai nuclei fondanti delle discipline – con modalità interattive e costruttive di apprendimento. Fondando il proprio insegnamento su esperienze significative che mettono in gioco contenuti e procedure che consentano di “imparare facendo”, i docenti rendono l’alunno protagonista del processo di acquisizione delle competenze”. (Certificazione delle competenze MIUR – Linee guida).
In questa ottica cambia notevolmente anche il ruolo del docente che, in classe, riesce ad individualizzare gli interventi, affianca gli studenti, li guida, e li coinvolge in attività fondate sull’apprendimento cooperativo (cardine della didattica capovolta), rivolto all’acquisizione di competenze e dunque all’applicazione in un contesto reale di quanto appreso teoricamente.
Maurizio Maglioni ha poi mostrato ai docenti il proprio sito Chimica semplice, dal quale ha preso spunto per fornire una serie di suggerimenti relativi ad alcune strategie didattiche da utilizzare in classe, come la realizzazione delle mappe di Novak o check list, ossia liste di controllo relative agli argomenti trattati; queste ultime sono state presentate dal relatore come un efficace strumento di autovalutazione, altro cardine della flipped classroom, poiché rende gli studenti sempre più consapevoli del loro percorso didattico e formativo.
L’incontro si è concluso con l’invito che Maglioni ha rivolto agli insegnanti a partecipare ai corsi misti (online ed in presenza) proposti dall’associazione, nonché alla Summer school che si terrà dal 12 al 16 luglio a Bardonecchia, dove i docenti capovolti si ritroveranno per condividere esperienze, sperimentare approcci didattici innovativi e scoprire metodologie stimolanti e coinvolgenti.