L’Istituto “A. Gramsci” laboratorio di innovazione didattica
Curricolo digitale, didattica capovolta, apprendimento cooperativo, utilizzo sicuro del web per una scuola 2.0
E’ ormai realtà all’Istituto “A. Gramsci” l’adozione del curricolo digitale, così come previsto dal Ministero dell’Istruzione nel nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD).
Dallo scorso anno l’Istituto ha avviato un percorso di Comunicazione 2.0 per avvicinare docenti e ragazzi alle nuove tecnologie utili per informarsi, per informare e per apprendere.
Dopo l’avvio di percorsi digitali di informazione e comunicazione la scuola ha approvato il curricolo digitale così come previsto dal Ministero.
Il MIUR un anno fa, infatti, ha varato il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) con decreto del Ministro dell’ Istruzione, dell’ Università e della Ricerca del 27 Ottobre 2015 e ha definito gli indirizzi in materia di innovazione della scuola italiana, per un suo nuovo posizionamento nell’era digitale.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale è stato ideato con l’evidente intento di impedire che la scuola venga tagliata fuori dalla forte connotazione digitale che sta caratterizzando e cambiando in modo veloce la società attuale, anzi il progetto è quello di rendere la scuola protagonista del cambiamento della società.
Le tecnologie digitali intervengono a supporto di tutte le dimensioni delle competenze trasversali (cognitiva, operativa, relazionale, metacognitiva).
La competenza digitale è ritenuta, inoltre, dall’Unione Europea competenza chiave, per la sua importanza e pervasività nel mondo d’oggi, è una competenza trasversale che porta alunno ad acquisire la propria cittadinanza digitale.
Il possesso delle competenze digitali è inquadrato come condizione essenziale per l’esercizio attivo della cittadinanza (digitale).
In quest’ottica l’Istituto Comprensivo “A.Gramsci” intende innovare il modo di fare didattica andando oltre il semplice equipaggiare le classi con delle LIM o altri device.
La didattica in classe è caratterizzata da un uso diffuso delle T.I.C. (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione) e dall’utilizzo delle LIM (Lavagna didattica multimediale), inoltre la sede centrale dell’Istituto ha rinnovato l’aula informatica con 27 postazioni computer nuovi di ultima generazione.
Alcuni docenti hanno creato classi virtuali tramite alcuni social network dell’e-learning come Fidenia o altre piattaforme messe a disposizione da alcune case editrici, dove l’insegnante ha la possibilità di condividere testi, video, musiche e in cui ogni alunno può partecipare, costruendo organicamente la propria idea attraverso uno spazio di scrittura aperto e condiviso. In alcune classi gli insegnanti stanno adattando una metodologia didattica innovativa, la Flipped Classroom (Classe capovolta), dove i ragazzi sono protagonisti attivi dell’apprendimento in classe con la guida dell’insegnante e a casa, grazie alle tecnologie, hanno la possibilità di studiare tramite video lezioni e materiale multimediale.
Inoltre l’Istituto, come agenzia educativa territoriale, sta coinvolgendo le famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa.
Il dirigente scolastico ha organizzato per i genitori incontri con esperti per l’utilizzo sicuro del web: un percorso di creazione di una cittadinanza digitale condivisa scuola-famiglia. L’Istituto ha aderito al progetto del Miur Generazioni Connesse per divulgare la cultura e l’uso consapevole di internet tra i ragazzi e le famiglie.
“Ormai è in atto un processo irreversibile, – spiega il dirigente scolastico, prof.ssa Maria Nostro – la dimensione analogica e quella digitale si stanno fondendo e influenzando reciprocamente, il passaggio dalla competenza alla competenza digitale e dalla cittadinanza alla cittadinanza digitale è in pieno sviluppo”.
I progetti di Istituto, curricolari ed extracurricolari, che annualmente si attuano, danno linfa e corpo alla cittadinanza tramite i saperi trasversali dei progetti che l’Istituto già mette in atto da diverso tempo.
L’uso della Rete (e dei social network) consente il consolidamento “su campo” della capacità di interazione, negoziazione, ascolto e proposizione delle posizioni personali nel rispetto dei diritti altrui.
L’esperienza didattica proposta predilige la dimensione “social” intesa come palestra a questa innovativa forma di comunicazione, nonché esercizio di inclusione e partecipazione.