Basta violenza!
L’ I.C “A.Gramsci” dice “Basta!!” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
In occasione del 25 novembre, data in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sollecita tutti gli Stati a organizzare attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne, l’I.C. “A.Gramsci” di Aprilia si mobilita per approfondire gli argomenti connessi alla ricorrenza, ponendo particolare attenzione al tema del rispetto.
Ogni giorno in Italia ci sono 89 donne vittime di violenza di genere e nel 2021 sono stati 109 i femminicidi, il 40% di tutti gli omicidi commessi.
Di questi, 93 sono avvenuti in ambito familiare-affettivo e, in particolare, 63 per mano del partner o dell’ex partner. Questi i dati allarmanti diffusi in occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Dati che in percentuale mostrano un aumento consistente delle vittime di genere femminile (+8%) rispetto allo stesso periodo del 2020.
La scelta della data risale al 1981 quando nel primo incontro femminista latino-americano e caraibico svoltosi a Bogotà, in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 novembre come la Giornata internazionale della violenza contro le donne, in memoria delle sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa), uccise per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo.
Bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, le tre donne furono condotte in un luogo nascosto dove furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
Nel 1999 la giornata è stata istituzionalizzata anche dall’Onu con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre. Un ulteriore passo in avanti è stato fatto con il riconoscimento della violenza sulle donne come fenomeno sociale da combattere, grazie alla Dichiarazione di Vienna del 1993.
Il nostro Istituto, come ogni anno, ha contribuito a far sentire la propria voce contro ogni forma di violenza con numerose attività laboratoriali e attraverso ogni forma d’arte.
Le classi 1A e 2A, guidate dalla prof.ssa Marilena Ferraro, nell’ambito della riflessione sui Diritti Umani hanno affrontato il terribile fenomeno del femminicidio attraverso articoli di giornale e dibattiti in classe; poi nel loro taccuino del lettore e dello scrittore hanno scritto poesie e riflessioni diventate manifesti e video testimonianze. La riflessione è partita dal progetto della Polizia di Stato #Questononèamore. Qui di seguito alcuni manifesti e il video completo delle varie attività.
La classe 2C, guidata dalla professoressa Decinti Lucia, durante l’estate ha letto ed analizzato un brano intitolato “L’ultima notte” tratto dal libro Siamo ragazzi edito da Medusa Editrice.
Il racconto tratta proprio il problema del femminicidio, perché riporta i maltrattamenti subiti da una donna e dai suoi figli da parte del marito, divenuto violento in seguito alla perdita del lavoro.
Inoltre, in occasione del 25 novembre, la professoressa ha fatto vedere ai ragazzi il film “Io ci sono” sulla triste storia di Lucia Annibali. Gli alunni si sono mostrati così interessati e sensibili verso l’argomento che hanno deciso di scrivere una poesia, che hanno riportato su un foglio corredato da un disegno, per gridare il loro dolore e il loro dissenso contro questa forma di violenza.
La classe 3C, seguita sempre dalla professoressa Decinti Lucia, molto attenta ai diritti, in particolare delle donne, trattati durante le ore scolastiche, ricordando e parlando della triste vicenda di attualità delle donne afghane, per ricordare questa drammatica giornata, ha ideato un piccolo video in cui i ragazzi mostrano l’immagine di una donna vittima di femminicidio, gridando “MAI PIU’”, mentre le ragazze si sono collocate in cerchio intorno a loro, mostrando sul volto un segno rosso.
Le classi 1D e 2D della scuola secondaria di primo grado, dopo aver trattato in modo approfondito l’argomento attraverso la visione di filmati, la lettura di testi, riviste e poesie dedicate al tema, ha voluto ricordare le numerose vittime della violenza mettendo in risalto il ruolo della donna nell’arte in generale.
Le classi sono state invitate con l’aiuto della loro insegnante, la prof.ssa Barbara Pedrazzi, a riflettere sul ruolo che la donna ha avuto nel corso dei secoli quale fonte d’ispirazione in tutte le arti: dalla pittura alla scultura, dalla poesia alla musica.
Le riflessione che ne sono scaturite hanno evidenziato la netta contrapposizione tra la bellezza e l’armonia con la quale la donna spesso è stata descritta con la brutalità dei gesti che spesso l’hanno oltraggiata.
Attraverso le attività laboratoriali gli alunni delle classi 1D e 2D hanno unito l’arte della scrittura con l’arte della pittura e del disegno realizzando caviardage e cut up con la finalità di far emergere la bellezza della donna. I testi scelti sono stati molti da Dante a Madre Teresa di Calcutta, da Frida Kahlo a Jacques Prevert, da Cesare Pavese ad Alda Merini. Per la pittura da Lorenzo Costa a Federico Faruffini, da Silvestro Lega a Alexander Rossi. Le opere scelte ritraggono la donna mentre legge perché siamo convinti che anche la lettura possa essere una forma di libertà. Leggere è una forma elementare, come diceva Hegel, per essere “a casa propria presso di sé, ovvero per essere pienamente liberi”.
Gli alunni delle due classi hanno poi dato libero sfogo alla propria fantasia realizzando numerosi lavori: video, interviste, poesie, libri pop-up. lap-book e mail art.
Gli alunni della 2 F, con la loro insegnante Cinzia Pedrazzi, hanno affrontato il tema della violenza contro le donne attraverso un percorso letterario che parte dal Duecento.
Hanno analizzato la figura della donna del Dolce Stil Novo, nei sonetti di Dante e di Guido Guinizelli e proseguiranno con l’analisi della figura di Francesca nel quinto canto dell’inferno.
ragazzi hanno letto, inoltre, le regole dell’amor cortese tratte dal De Amore di Andrea Cappellano per poi fare un salto temporale ai nostri giorni, soffermandosi su un aspetto particolare della violenza contro le donne cioè sul fenomeno delle spose bambine.
A conclusione dell’attivitá, hanno creato dei manifesti e locandine, nei quali attraverso il disegno e le parole, hanno cercato di esprimere le loro opinioni riguardanti questo terribile problema così attuale.
Gli alunni della 3 F, sempre guidati dalla prof.ssa Cinzia Pedrazzi, hanno analizzato la storia di Lucia Annibali, protagonista di un terribile fatto di cronaca avvenuta nell’aprile del 2013, quando è stata sfigurata dall’acido solforico lanciato da un uomo assoldato dall’ex compagno.
In particolare hanno letto dei brani tratti dal suo libro “Io ci sono” inerenti al momento dell’agguato e hanno realizzato toccanti poesie utilizzando il metodo del Caviardage.