Le parole feriscono come uno schiaffo
Il 7 febbraio si celebra la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita su iniziativa del Miur nel 2017.
Il bullismo è una forma di comportamento aggressivo, ripetuto nel tempo e caratterizzato da uno squilibrio di potere tra una persona e una o più persone. L’asimmetria di potere può essere dovuta a fattori differenti fra loro: la forza fisica, l’età, la popolarità, il numero di persone che compie gli atti di violenza.
Il bullismo può inoltre essere diretto o indiretto. Il bullismo diretto si esprime attraverso violenze fisiche (spinte, pugni, schiaffi, ecc.) o verbali (insulti, ricatti, intimidazioni, ecc.); nel bullismo indiretto la finalità del bullo consiste nell’isolare la vittima dal gruppo, diffamandola o calunniandola.
Si parla invece di cyberbullismo quando gli atti di intimidazione o di violenza vengono effettuati attraverso mezzi elettronici come i social network, l’e-mail, le chat, i blog, i telefoni cellulari, i siti web o qualsiasi altra forma di comunicazione riconducibile a Internet.
La classe 1^C del nostro Istituto, dopo aver approfondito tale argomento nell’ora di educazione civica, con l’aiuto della prof.ssa di italiano, Decinti Lucia, ha voluto ricordare tale giornata con la mail art e un piccolo video, in cui alcuni alunni espongono le loro opinioni a riguardo.
Gli alunni hanno mostrato grande entusiasmo e partecipazione, apprendendo un’ attività sconosciuta come la mail art, ovvero la creazione di cartoline attraverso l’elaborazione artistica di un dato tema. Una tecnica che permette anche di far riscoprire il piacere di scrivere, essendo abituati ad usufruire di strumenti più veloci della tecnologia (sms, post, mail).
Le immagini dei minori pubblicate su questo blog sono utilizzate in conformità con il consenso fornito all’inizio dell’anno scolastico dai genitori o dai tutori legali degli studenti, disponibile al link https://icgramsciaprilia.edu.it/privacy/435-liberatoria-per-utilizzo-immagini come previsto dalle normative GDPR e dalla legge italiana sulla privacy.