Non morirò di fame..
La Gramsci dice no allo spreco alimentare.
Giovedì 9 novembre le classi 3 C e 3 D della scuola secondaria di primo grado, in rappresentanza dell’Istituto, si sono recate presso la Sala del Consiglio Comunale di Aprilia in Piazza Roma per assistere alla visione del film Non morirò di fame.
L’evento che è stato promosso dal Comitato dei soci Unicoop Tirreno e dall’Associazione Banco Alimentare ha avuto il patrocinio del Comune di Aprilia.
Presenti alla manifestazione il sindaco Lanfranco Principi, gli assessori Elvis Martino e Veronica Napolitano, il presidente del consiglio comunale Salvatore Lax, il responsabile di Aprilia del Comitato soci Unicoop Tirreno del Lazio Rosario Grasso e Salvatore Saraniti per l’Associazione Banco Alimentare.
C’erano, inoltre, Fabio Brai, responsabile delle attività sociali del Comitato soci Coop del Lazio, Sergio Rivabene della Comunità di Sant’Egidio, Nazareno Rinaldi, referente della Caritas di Aprilia, la vicepresidente della Fondazione Come Noi- Una mensa sociale per Aprilia Anna Trasatti.
Il film è firmato da Umberto Spinazzola, dal 2012 il regista di Masterchef Italia.
La pellicola – co-produzione italo – canadese mostrata in anteprima al Salone del Gusto 2022 – è vincitrice di 3 premi al Terni Film Festival/Popoli e Religioni 2022 diretto da Moni Ovadia ed è stata presentata alla Mostra Internazionale D’arte Cinematografica La Biennale di Venezia 2021 Venice Production Bridge.
“Non morirò di fame” trae spunto da una storia vera, la storia di uno chef stellato che perde tutto, anche la famiglia. Ma è anche la storia di uno chef che cerca di ricostruire una vita ricominciando da zero, grazie alla forza che solo un figlio sa mettere in moto.
Pier è uno chef di enorme talento detentore di una stella Michelin, la cui carriera è improvvisamente precipitata a seguito della chiusura del ristorante da lui gestito. Dopo due anni, in seguito alla morte della moglie, torna a Torino per stare vicino alla figlia adolescente Anna ma vive le sue giornate raccattando degli scarti di cibo fuori dai bidoni e dormendo in giacigli improvvisati, finché non reincontra un suo vecchio amico che gli offre una sistemazione temporanea.
Un giorno, fuori da un grosso centro commerciale, si imbatte in Granata un clochard aristocratico con un passato da falsario, grazie al quale deciderà di tornare a cucinare sfruttando le materie prime di scarto dei supermercati e dei ristoranti. Questa sua parabola di rinascita lo aiuterà a recuperare il rapporto complicato con Anna e a trovare l’amore in Ester, la cassiera di un supermercato appassionata di cucina.
Gli alunni presenti hanno seguito con molto interesse il film che è apparso un inno all’amicizia, all’inclusione, all’amore e all’ottimismo e ha portato anche a riflettere sulla società nella quale l’estetica conta più dell’essenza, la fama più dei sentimenti, il profitto più dell’amicizia.
Con l’espressione “spreco alimentare” si intende qualsiasi cibo sano e commestibile che, in ogni fase della catena alimentare, viene sprecato invece di essere destinato al consumo umano.
Spesso si tende a gettar via cibo sano e perfettamente commestibile perché prossimo alla scadenza. Un’abitudine, questa, che crea enormi danni da un punto di vista ambientale e non solo.
Gli effetti negativi ricadono anche sui costi e sui mancati guadagni per le imprese.
Solo nei 27 paesi dell’Europa si sprecano 179 kg di cibo pro capite all’anno, ossia ogni anno 18 milioni di tonnellate di cibo ancora commestibile viene gettato via.
Con il cibo gettato si potrebbero nutrire fino a 3 miliardi di persone.
La visione del filmato e il successivo dibattito hanno sensibilizzato ad un impegno più concreto e tangibile alla lotta allo spreco e al consumo consapevole del cibo.
Tante sono le persone impegnate in questo campo ma resta ancora molto da fare…….