Nuovi laboratori all’Arcobaleno.
Spuntano gli alberi alla scuola dell’infanzia.
Proseguono presso la scuola dell’infanzia “Arcobaleno” i laboratori ispirati al genio di Bruno Munari; questa volta il nostro punto di partenza è stato l’albero.
Leonardo da Vinci fu il primo a studiare e a scoprire il principio della crescita dell’albero e le sue regole. Molti artisti tra i quali Klee, Mondrian e Munari si occuparono dello studio dell’albero nella prassi dell’arte.
” Finalmente l’inverno è finito e dalla terra dove era caduto un seme, sbuca un filo verde. E’ un albero ma così piccolo che nessuno lo riconosce. Man mano che cresce si ramificherà, ogni anno gli spunteranno nuove gemme, dalle gemme sbucheranno altri rami, dai rami altre foglie……. Dopo qualche anno il filo verde sarà diventato un bel tronco pieno di rami. Con il passare degli anni il tronco diventa sempre più grosso, i rami sempre più numerosi. Ogni foglia in cima ai rami ha un tubetto che passa dentro il tronco e la tiene in collegamento con la terra: con questo tubetto succhia il nutrimento. Il tronco è l’insieme di tutti questi tubetti, per questo è più grosso di tutti gli altri rami; man mano che i rami vanno in alto diventano sempre più sottili.
Possiamo dire che: il ramo che segue è sempre più sottile del ramo che lo precede “.
Gli alberi sono stati i protagonisti anche all’EXPO: dall’albero della vita, alle piante che costeggiano la Lake Arena, alla facciata-foresta di Palazzo Italia per arrivare agli alberi di Bruno Munari.
Si tratta di un progetto voluto da Padiglione Italia e dal suo Direttore Artistico, Marco Balich curato da Silvana Sperati per l’Associazione Bruno Munari.
L’istallazione è stata collocata al terzo piano di Palazzo Italia nella sezione della Potenza del futuro, l’area dedicata al grande vivaio delle Regioni.
L’opera è stata sviluppata partendo da un progetto dell’artista milanese e dalla sua scatola-gioco “Metti le foglie” per aiutare i visitatori a riconoscere la biodiversità italiana. Gli ospiti hanno trovato dei fogli ognuno dedicato a una regione italiana che è presente. Sui fogli, sono raffigurate specie di piante tipiche delle nostre regioni, che i visitatori sono invitati a riconoscere e a collocare.
Gli alberi rappresentano la vita e noi abbiamo cercato di avvicinare i bambini sin da piccoli al rispetto per la natura. Dai racconti all’esperienza diretta nel giardino del nostro plesso gli alunni hanno sperimentato le mille caratteristiche di questi importanti amici.
Con l’arrivo dell’autunno gli alberi si sono colorati di giallo, rosso , marrone e dorato e tra pennellate e dripping si sono trasformati in vere e proprie opere d’arte.
Sono spuntati alberi di carta, di cartone, di pasta di sale, di legno, di sughero, di compensato, di gomma piuma e per finire una “grossa sorpresa”!! Con l’aiuto delle insegnanti è stato realizzato un enorme albero con grandi fogli di carta da pacchi seguendo la regola di Bruno Munari.
“Il tronco dell’albero si divide in due e ramifica verso l’alto. Ogni ramo si divide ancora in due e ramifica anche lui, a piacere, finchè c’è carta… Naturalmente la “crescita a due” è solo una delle possibilità di costruzione: non tutti gli alberi crescono a due, alcuni a tre rami, altri a cinque, e altri in modo disordinato. Ecco che si comincia a disporre per terra il grande foglio di carta. In breve tempo il pavimento è pieno di rami. Questi rami fanno vedere come il ramo che segue è sempre più sottile del ramo che lo precede. L’angolo di apertura dei rami può essere deciso a piacere: si possono costruire alberi diritti come un cipresso o alberi con la ramificazione molto larga. In alcuni casi si possono anche aggiungere delle irregolarità alla ramificazione, come avviene in natura…”
L’albero enorme è stato poi decorato seconda la fantasia e la creatività dei bambini e infine è stato distrutto perché c’è una regola in questo gioco, che dice: “distruggendo il modello resta la regola, non è l’oggetto che va conservato ma il modo, il metodo progettuale, l’esperienza modificabile” .