L’Iliade: dalla guerra alla pace
Grande successo per la rivisitazione dell’Iliade, portata in scena al teatro Spazio 47 dagli studenti dell’Istituto Gramsci.
L’Iliade è, da secoli, uno dei più famosi poemi epici incentrati sul tema della guerra. E’ stato letto e rappresentato migliaia di volte e la storia in esso narrata non cessa mai di affascinare e stupire. Cosa succederebbe se un’opera così ambiziosa fosse interpretata da ragazzi dagli 11 ai 14 anni? Gli studenti dell’ I.C. Gramsci di Aprilia hanno deciso di cogliere la sfida, vestendo i panni dei personaggi di questo “sempreverde” della letteratura mondiale con la vivacità e l’entusiasmo tipici della loro giovane età.
Martedì 29 maggio, al Teatro Spazio 47, ha avuto luogo la prima rappresentazione dell’Iliade, proposta ai parenti dei giovani attori e replicata per due volte durante la mattinata del 30 maggio per i compagni di scuola. Ogni spettacolo è stato preceduto da un breve intervento di Gianna Martino, presidente dell’Associazione Gulliver, che ha ricordato la lunga collaborazione con l’ Istituto ed ha ringraziato la Dirigente Maria Nostro, per la sensibilità dimostrata nei confronti dei molteplici progetti teatrali e per la preziosa opportunità offerta ai suoi studenti da oltre 10 anni. Gianna Martino ha, poi, esaltato l’impegno dei ragazzi ed ha evidenziato la loro crescita personale sottolineando che, una volta spente le luci, essi avrebbero costruito da soli lo spettacolo, avvicendandosi sulla scena senza alcun aiuto o suggerimento.
Il risultato di tanto lavoro è stata una rappresentazione originale e davvero emozionante che, pur partendo dal poema di guerra per eccellenza, finisce col denunciare le atrocità dei conflitti sottolineando le sofferenze inflitte agli stessi guerrieri, alla società civile, alle donne. Le donne, appunto. Grande importanza è stata riservata in questa rivisitazione all’ “altra metà del cielo” grazie alla commistione di elementi del poema omerico con altri di matrice euripidea. L’insigne tragediografo greco, infatti, ne Le Troiane, ha voluto narrare le nefaste vicende che diverse donne di quel popolo hanno dovuto vivere nel corso della Guerra di Troia. Ed allora, proprio grazie all’apporto di Euripide, gli spettatori hanno potuto assistere al toccante monologo di Andromaca, ricco di dolore e disperazione, per la sorte del suo amato Ettore, eroe troiano che trova la morte nello scontro con Achille, valoroso guerriero acheo pronto a vendicare l’ amico Patroclo.
Originalità e freschezza caratterizzano l’intera struttura organizzativa del progetto: mentre in un primo momento Omero sembra voler accettare la richiesta di Ade e Persefone di raccontare, ancora una volta, la celebre vicenda, decide poi di cedere la narrazione ai singoli protagonisti dello spettacolo. Da Criseide ad Achille, da Ettore ad Andromaca, il racconto slitta da personaggio a personaggio, acquisendo una profondità emotiva, che solo le testimonianze di coloro che la guerra l’hanno vissuta (e subita) possono trasmettere.
Particolarmente emozionante è stato l’incontro tra il fiero Achille e Priamo, vecchio padre di Ettore, recatosi al cospetto dell’eroe acheo per chiedere la restituzione del corpo dell’amato figlio.
Ed, alla fine dello spettacolo, sarà una donna, Persefone, a testimoniare con le sue parole, una grande verità che diventa un monito contro tutte le guerre, alle quali contrappone “un’altra bellezza”, “una bellezza diversa (…) infinitamente più dolce” che gli uomini dovranno essere capaci di costruire “con un lavoro paziente, di milioni di persone”, fino a “suscitare un chiarore di luci che non uccidono”.
Uno scroscio di applausi ha sancito la fine della rappresentazione. La Dirigente, visibilmente commossa, si è complimentata con tutti gli studenti per la recitazione da giovani professionisti ed ha evidenziato l’importanza del messaggio “gridato” dai ragazzi, che dovranno imparare a costruire, come dice Ade nella sua battuta finale, una società fondata su una “grandiosa fiducia nell’uomo.