Interviste dei giovani reporter sul Covid-19 e le fake news e sulla didattica a distanza
Il corso di Giornalismo web non si ferma: i reporter a lavoro con articoli e interviste sulle fake news e il Coronavirus e la Didattica a distanza.
Il corso di Giornalismo web dell’Istituto non si è fermato durante questo periodo in cui il Covid-19 ha bloccato tutte le attività, i giovani reporter hanno continuato a svolgere le lezioni grazie ai video realizzati dalla prof.ssa Marilena Ferraro.
Sul canale youtube dell’insegnante hanno seguito le lezioni e poi hanno scritto ed elaborato articoli e interviste soprattutto sulle fake news e il Coronavirus e sulla Didattica a distanza.
Riportiamo qui di seguito alcune interviste dei reporter ai genitori e ai compagni di scuola.
Intervista ad una mamma in quarantena: un confronto sulle fake news.
Di Christian Dezzi – reporter
In un periodo particolare come quello in cui stiamo vivendo, nascono distorsioni sulle realtà. Ho scelto mia madre perché rappresenta per me una finestra sul mondo reale, in quanto essendo ostetrica non aderisce al decreto #iorestoacasa ed è in continuo aggiornamento sulle condizioni sanitarie del nostro Paese. Qui di seguito ho riportato l’intervista.
Qual è la domanda migliore per iniziare se non chiedere quali sono le fake news più frequenti nell’ambito del coronavirus a cui l’utenza (che afferisce negli ospedali) ha creduto. La risposta è stata precisa: “molte sono leggende, l’utenza riferisce come notizia certa ottenuta dai social media, in particolar modo facebook senza verificare l’autenticità sui siti accreditati, come l’istituto superiore della sanità.”
C’è qualche fake news che ha suscitato in te una particolare reazione?
“In questo periodo ho sentito tantissime fake news, ma in particolare mi ha colpito quella che riguarda alcune agevolazioni verso gli operatori sanitari, come gli aumenti di stipendio.
Qual è secondo te il motivo per cui molte persone credono ad alcune fake news che con una seconda analisi si potrebbe capire che sia una banale falsa notizia?
“Perché la gente ha bisogno di conferme in questo momento in cui la pandemia ha stravolto la vita di tutti, costringendo all’isolamento. Per tanto sono fragili e più disposti a credere a qualsiasi cosa, perché se c’è qualcuno che ha paura di contro c’è chi invece sottovaluta la realtà.
Come ultima domanda ti volevo chiedere che sentimenti provi verso l’aumento delle fake news sulla sanità?
“Nel mio ambito rabbia, perché in questo modo si ha una maggiore dispersione di energie, in quanto bisogna prima informare le persone vittime della disinformazione tranquillizzandole e facendole capire la realtà.
Grazie per la disponibilità. Da questa intervista possiamo confermare la gravità delle fake news soprattutto quando va a colpire argomenti di interesse comune come la sanità. Come ha fatto in questi giorni anche l’intervistata, mia madre, dobbiamo analizzare bene l’articolo, soprattutto osservare la fonte che deve essere attendibile. I social network permettono una diffusione in modo esponenziale delle notizie. Allora per non essere anche noi sostenitori inconsapevoli di fake news, evitiamo di condividere notizie che non siano state verificate e confrontate con altre fonti.
Intervista ad un compagno di scuola sulla quarantena e la didattica a distanza
di Daniele Pistoia – reporter
Reporter :Oggi siamo alla settima settimana di quarantena a causa del Covid-19. Le nostre menti sono già ai primi di maggio, sperando che finalmente il Presidente Conte ci comunichi che questo isolamento sia finito.
I nostri pensieri sono già fuori la porta di casa ma il ritorno alla normalità sembra lontano anni luce da come ci dicono in TV.
Oggi voglio condividere con un mio caro amico i miei pensieri, le mie paure e le mie emozioni.Vorrei fargli qualche domanda per vedere se abbiamo in comune alcuni stati d’animo in questa quarantena.
Buongiorno Mirko è un piacere intervistarti oggi, anche se tramite whatsapp ma è sempre un modo per comunicare non credi? Come stai vivendo questo periodo d’isolamento?
Mirko: Buongiorno Daniele grazie per aver pensato a me.Ormai la tecnologia è l’unico modo per stare in contatto con gli altri, almeno queste giornate passano più in fretta. Diciamo che questo periodo lo sto trascorrendo abbastanza bene, immaginavo di stare peggio.
Reporter: A volte mi capita di essere giù di morale e vedere tutto nero, capita anche a te?
Mirko: Certo che capita anche a me, soprattutto quando fuori ci sono belle giornate e siamo costretti a rimanere in casa. A volte mi annoio ma poi scrivo sulla nostra chat di classe e il tempo mi passa un po’.
Reporter: Dal primo giorno di quarantena stiamo facendo didattica a distanza, cosa ne pensi? Ti piace questo metodo d’insegnamento?
Mirko: Preferisco sicuramente andare a scuola ma in questo momento è un modo per sentirci vicino anche se siamo lontani. Non vedo l’ora che arrivi il momento delle video lezioni.
Reporter: In certi momenti della giornata mi capita di sentire la mancanza di alcune attività che svolgevo nella mia quotidianità. Capita anche a te? Cosa ti manca di più?
Mirko: Mi manca tantissimo andare a scuola per stare con i miei amici e divertirmi. Mi manca soprattutto una cosa però, abbracciare i miei compagni. Ecco l’abbraccio è quello che mi manca di più.
Reporter: Un’ultima domanda Mirko. Pensi che finita la quarantena apprezzeremo di più la nostra normalità o pensi che questo brutto periodo non ci abbia insegnato nulla?
Mirko: Non vedo l’ora di tornare alla normalità e penso che tutto questo ci abbia insegnato ad apprezzare di più anche le piccole cose, un sorriso, un saluto. Sicuramente dobbiamo volerci bene in qualsiasi occasione e spero che almeno sia il risultato positivo di questo maledetto virus.
Reporter: Grazie mille Mirko per la tua disponibilità, dopo questa chiacchierata con te mi sento meno solo perché so che qualcuno prova le mie stesse emozioni.
Intervista ai genitori sulla quarantena e le fake news
di Eleonora Pizzo – reporter
Durante questa epidemia di Coronavirus stanno circolando su internet molte fake news, proprio sulla malattia del Covid-19, molte persone credono a queste notizie false perché sono spaventate. Per questo motivo oggi andrò ad intervistare i miei genitori.
“Come percepite le fake news oggi ai tempi del Coronavirus?”
Mamma:”Io riconosco le fake news perché non hanno un senso logico.”
Papà:”Io riconosco le fake news perché sono sempre all’ordine del giorno e sono su argomenti importanti come i vaccini, ma riesco a capire che non sono reali perché non hanno nessun fondamento scientifico.”
“Come le riconoscete?”
Mamma:”Io le riconosco perché leggo i giornali e vedo i telegiornali e così mi accorgo che quelle informazioni non sono vere. “
Papà:”Io le riconosco perché mi informo sulle testate giornalistiche molto serie.”
“Quali fake news avete letto?”
Mamma:”Ho letto molte fake news, una per esempio è quella dei bambini che non possono prendere il Coronavirus”
Papà: “Ho letto una fake news che affermava che 5 anni fa in un laboratorio cinese era stato modificato un virus e si pensava che questo fosse stato il Covid 19 . Ma alcuni virologi hanno smentito che fosse il Coronavirus.”
“Le avete riconosciute subito?“
Mamma:” Si,le ho riconosciute subito perché non avevano fondamento scientifico.”
Papà: “Si le ho riconosciute subito perché non avevano un senso logico.”
Intervista ai miei genitori sul covid-19
di Riccardo Grimaldi – reporter
Come state vivendo questo momento di restrizione per via del corona virus?
All’inizio della restrizione siamo stati costretti a chiuderci dentro casa con i nonni per proteggerli, si esce una volta a settimana per fare la spesa ,con la mascherina e guanti usando la massima attenzione.
Come vi siete organizzati con il lavoro?
Inizialmente andava solo mio marito, i tre operai che abbiamo sono in cassa integrazione, circa una settimana fa abbiamo fatto rientrare un operaio perché abbiamo ricevuto degli ordini, stiamo lavorando con la massima attenzione come da decreto .
Siete preoccupati per la salute e per l’economia?
Si siamo molto preoccupati perché il virus ha colpito anche un nostro amico fortunatamente in maniera lieve però è un virus che si attacca facilmente, per la parte economica siamo ancora più preoccupati perché non ci sentiamo tutelati come imprenditori.
Che ne pensate della didattica a distanza?
I primi giorni è stato un po’ difficile perché mio figlio ha avuto difficoltà a comprendere l’organizzazione dei professori, anche se lui è molto abituato a usare il computer, visto che fa giornalismo web, adesso siamo contenti perché seguono le video lezioni e interrogazioni a distanza con buoni risultatati.
Secondo voi come sarà la ripresa?
Secondo noi sarà molto lenta e difficile, ci vorranno almeno 12 mesi prima che si ritorni alla normalità, dovremmo abituarci a convivere con mascherine e guanti, mantenendo le distanze di sicurezza con ottimismo riusciremmo a sconfiggere questo virus.
Intervista a due compagni di scuola
di Lorenzo Volpe – reporter
Salve a tutti, oggi intervisteremo due ragazzi che in questo periodo si trovano a casa, continuando il programma scolastico attraverso la didattica a distanza…
Giornalista:Salve, in questo periodo cosa usate per continuare il programma scolastico anche a casa?
Ragazzi: In questo periodo i nostri professori fanno delle video lezioni a distanza in modo da non rimanere indietro con il programma scolastico e svolgiamo anche dei compiti pomeridiani.
Giornalista: Come vi trovate con la didattica a distanza rispetto ad andare a scuola?
Ragazzi:E’ chiaro, preferiamo andare a scuola. Con la didattica a distanza ci troviamo abbastanza bene perché i nostri professori ci fanno sentire come a scuola.
Giornalista: Vi dispiacerebbe andare avanti fino a fine anno con la didattica a distanza?
Ragazzi: Diciamo di no, ma preferiremmo tornare a scuola con tutti i nostri compagni!
Giornalista: Come lo vivete questo periodo, stando a casa?
Ragazzi: Beh, noi ci annoiamo sempre e non sappiamo mai cosa fare. Certe volte andiamo nel nostro giardino oppure andiamo a fare una passeggiata dietro casa nostra, ma sempre con la mascherina!
Giornalista: Vi mancano i vostri compagni? Sperate di rivederli al più presto?
Ragazzi: Certo, ci mancano molto ma per risolvere questa situazione dobbiamo restare tutti a casa!
Grazie per questa piccola ma significativa intervista. Speriamo tutti di poter al più presto tornare a fare il nostro lavoro. Arrivederci.
Intervista sulle fake news e il Covid-19
di Pietro Chirumbolo – reporter
Di seguito l’intervista sulle fake news al tempo del coronavirus a mia madre:
-Leggi spesso notizie poco convincenti sul Covid-19?
-Sì, le leggo spesso
-Le riconosci subito?
-Sì, con un po’ di attenzione le riconosco
-Come fai a riconoscere le fake news?
-Faccio un confronto tra più notizie e capisco quella falsa e considero anche il sito da cui la notizia viene letta.
-Riconosci molte volte ogni giorno le fake news sul Coronavirus?
-Non le leggo tutti i giorni
-Riconosci le fake news anche sui social?
-Assolutamente sì! I social sono i migliori alleati delle fake news!
-Cosa pensi delle fake news sul Coronavirus?
-Credo che siano notizie coinvolgenti per le persone che leggono poco le notizie vere e soprattutto vogliono attirare l’attenzione dei giovani che sono la categoria più debole della società e più facilmente influenzabili.
Da questa intervista possiamo capire che se leggiamo le notizie reali non rischiamo di cadere nella trappola delle fake news.