I ragazzi dell’Istituto “Gramsci” al Meeting della pace ad Assisi
“Essere costruttori di pace” il forte messaggio che gli alunni dell’Istituto Gramsci hanno vissuto al Meeting della pace ad Assisi.
Alcuni alunni delle classi seconde e due ragazze della 3F dell’I.C. “Gramsci” di Aprilia, accompagnati dai docenti Ricci, Onorato e Decinti, sono partiti per un’esperienza molto toccante: il Meeting della pace ad Assisi.
Durante il viaggio il prof. Ricci ha dato precise e chiare spiegazioni su ciò che i ragazzi avrebbero visitato. La prima tappa è stata la Basilica di Santa Maria degli Angeli con la sua spettacolare Porziuncola, che ricorda la Casa Santa di Loreto. È stato interessante osservare, per i ragazzi e i loro accompagnatori, il roseto in cui san Francesco si punse per mettersi alla prova, dopodiché le rose fiorirono senza spine. E l’aneddoto sulle tortorelle che, salvate dalla morte dal santo, sono rimaste nella Basilica.
La visita è poi proseguita nel refettorio, dove i ragazzi hanno partecipato ai laboratori sulla pace. In essi i ragazzi di varie scuole hanno esposto i loro lavori su tale tema e, gli alunni di Fiumicello hanno ricordato il giovane Regeni.
La seconda tappa ha portato gli alunni a visitare la meravigliosa basilica di San Francesco con gli affreschi di Giotto.
“È stato emozionante vedere la tomba del santo, – raccontano i ragazzi – luogo in cui regna assoluto silenzio in segno di rispetto. Alcuni di noi insieme ai docenti hanno acceso ceri e tutti ci siamo raccolti in preghiera. È proprio un luogo che ti spinge a riflettere e meditare. Usciti dalla basilica ci siamo diretti nel vicino bosco, dove è presente la campana della pace e alcune sculture moderne. Naturalmente non sono mancate foto ricordo e giro per i negozi di souvenir. È stata una giornata impegnativa ma che ci ha arricchito e, che si è conclusa con la veglia nella Basilica di San Francesco”.
Durante i laboratori sulla pace l’alunna Iris Ieva ha scritto e letto le sue riflessioni:
“Padre Polidoro nell’incontro che è avvenuto ad Aprilia nella nostra chiesa ci ha insegnato che dobbiamo guardare le qualità, i pregi delle persone che sono intorno a noi e non i difetti. Dobbiamo costruire ponti e non muri. Tutto quello che sta accadendo nel mondo è importante,ma dobbiamo soprattutto fare attenzione alle piccole cose. Si parla tanto di ciò che è successo in Belgio e siamo vicini alle persone che soffrono,ma non si parla di ciò che è successo in Turchia o in altri paesi che ci sembrano più lontani. Centinaia di donne muoiono ogni giorno,bambini,anziani,vittime delle violenza. Ci interessiamo di ciò che è lontano ma è importante ciò che ci sta accanto. Occorre fare piccola azioni quotidiane. Siamo noi che costruiamo il futuro. Se noi in primis non ci rispettiamo e ci scontriamo,tutto è inutile. Non dobbiamo manifestare la pace solo oggi,ma sempre,ogni giorno nella nostra vita quotidiana. Tutti siamo uguali,non esistono differenze di colore della pelle o religione. Non dobbiamo giudicare, disprezzare le persone per la squadra di calcio che tifano o per il genere musicale che ascoltano,perché tutto questo non porta pace. Siamo caratterialmente e fisicamente diversi,non c’è una persona uguale a me o a te e questo è il bello;l’uno completa l’altro. Dobbiamo amarci di un amore fraterno,un amore che Dio stesso insegna. Perché la persona che non è in pace con se stessa,sarà in guerra con il mondo. Cito una frase di Gesù: “Vi lascio pace, vi dò la mia pace. Non come la dò il mondo,io la dò a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.” (Gv. 14:27)
Il giorno seguente i ragazzi sono partiti dall’hotel alle ore 8,00 per raggiungere la Basilica di Santa Maria degli Angeli da dove sarebbe partita la marcia.
“Durante il percorso, – raccontano i ragazzi – per entrare nello spirito e nel clima della giornata, il prof Ricci ci ha fatto cantare il Padre Nostro, la preghiera che ci ha insegnato Gesù, e la Preghiera Semplice attribuita a San Francesco e legata alla spiritualità del Santo. Arrivati a destinazione ci siamo emozionati alla vista di tanti partecipanti, bambini e adulti, con striscioni e bandiere inneggianti la pace. La marcia è stata faticosa causa anche il caldo, ma ne è valsa la pena compiere un sacrificio per portare la pace in ogni cuore”.