Addio a Umberto Eco
Si è spento Umberto Eco, un uomo libero nel pensiero e nella vita, per questo un vero maestro.
La notizia della sua morte ha fatto il giro del mondo e subito è comparsa sui siti dei principali media in ricordo del professore.
Era un uomo un libero dotato di grande passione civile – scrive di lui il Presidente Mattarella.
Un grande italiano, un grande europeo – scrive il premier Renzi su Twitter – capace di unire un’intelligenza unica del passato ad un’inesauribile capacità di anticipare il futuro.
Filosofo, storico, semiologo, letterato, Umberto Eco era dotato di una cultura straordinaria che nasceva da una curiosità inesauribile. Nei suoi inizi c’è un’importante collaborazione culturale con la Rai; a seguire, la partecipazione al Gruppo 63 e fu tra i fondatori del DAMS di Bologna; poi tanti libri di grande successo dal “Diario minimo” che conteneva un saggio che fece epoca, “Fenomenologie di Mike Bongiorno”, al “Trattato di semiotica generale”, un libro che non ha perso un minuto della sua attualità.
E ancora “Apocalittici e Integrati”, primo libro che ci ha aiutato a capire che il fumetto apparteneva di diritto al mondo della cultura, fino al 1980 quando pubblicò il suo primo romanzo, “Il nome della rosa”, che gli regalò un successo mondiale, un vero capolavoro da cui venne tratto un film di altrettanto successo, interpretato da Sean Connery. A seguire un altro romanzo di successo “Il pendolo di Foucault” e ancora romanzi e saggi fino ad oggi tutti pubblicati da Bompiani di cui fu anche direttore editoriale.
Di grande importanza è stata la sua collaborazione con Repubblica e l’Espresso, memorabile la sua rubrica “La bustina di Minerva” a cui spesso affidava le sue opinioni sulla politica.
Il suo ultimo gesto da intellettuale è stato un gesto di libertà, fondando con la complicità di Elisabetta Sgarbi una nuova casa editrice: La nave di Teseo.
Così era Umberto Eco, un uomo libero nel pensiero e nella vita, per questo un vero maestro.