I bambini dell’Arcobaleno sfogliano il meraviglioso libro dell’Universo
Inizia la seconda tappa del viaggio nell’arte/scienza, con il progetto “Astrarte”
Motivo conduttore del percorso del progetto “Astrarte”, iniziato con il viaggio tra le meraviglie dell’Universo, è l’osservazione e l’esplorazione della realtà fenomenica cogliendone forme, colori e strutture, trasformando successivamente, ogni investigazione scientifica in evento cromatico ed artistico.
Così due sfere solo apparentemente contrapposte, quella razionale, propria del pensiero logico-deduttivo, e quella irrazionale, propria del processo creativo, si rincorrono e si compenetrano, promuovendo nel bambino lo sviluppo di una capacità completa ed amplificata che rafforza, sia la sua propensione innata verso la scoperta del mondo naturale, stabilendo continui rapporti di “causa-effetto”, sia il suo senso del “bello” che lo spinge a cogliere il “meraviglioso estetico della natura”.
Partendo dal regno galattico e ritornando “giù”, gradualmente verso la Terra, per esplorare, scoprire, conoscere ed infine, cogliere gli aspetti e la struttura profonda della natura. Quest’ultimo obiettivo, promuovere la capacità di “cogliere”, è fondamentale e rappresenta la finalità che permea ed attraversa tutto il percorso. Far cogliere al bambino i due aspetti del mondo naturale: macrocosmo e microcosmo. Condurlo a comprendere che sono due dimensioni della stessa realtà, di cui l’uomo, oltre ad essere il soggetto conoscitivo, è anche tramite e parte integrante.. Scoprire che quelle “dimensioni” possono essere non solo esplorate ma anche “catturate” e rappresentate artisticamente. Pastelli, tempere, gessetti colorati ed ogni possibile materiale che la fantasia suggerisce, compreso quello di recupero, può diventare, tra le mani dei bambini, potente strumento espressivo.
La parola “Natura” è il participio futuro del verbo latino nasci e significa “ciò che sta per nascere”. Gli antichi greci indicavano l’insieme di tutte le cose esistenti, dei fenomeni e delle forze che lo regolano ed attraverso cui si manifestano, con il termine φύσις (physis) da cui in seguito avrà origine il termine “fisica” che è la scienza che studia, appunto, le leggi della natura. Il concetto di “natura”, in origine, era fortemente connesso con il pensiero filosofico ed interpretato come il principio che si esplica come forza ed impulso vitale. Così, della natura, esisteva sia una concezione finalistica e vitalistica (Aristotele), sia meccanicista e materialista (atomisti ed epicurei).Per Aristotele nell’uomo, come in tutti gli altri esseri viventi, risiede un principio connaturato che lo destina verso l’esplicarsi della propria essenza, attraverso una forza naturale: “La natura è un principio e una causa del movimento e della quiete in tutto ciò che esiste di per sé e non per accidente”. Per Democrito, la natura è pura materia. La sua concezione elimina dal mondo reale qualsiasi elemento di trascendenza o di divinità: “Tutto ciò che è, è nella natura”. Nel tempo, lo sviluppo delle scienze naturali, con l’applicazione della matematica da parte di Galileo, ha reso più complicata la definizione di “natura”, affrancandola per molto tempo da implicazioni filosofiche ed antropologiche. Negli ultimi anni però, la comunità scientifica auspica la rinascita di una riflessione filosofica sulla natura e, in maniera più estesa, sulle conoscenze in campo cosmologico e non per sostituirsi alle scienze ma per accompagnarle e completarle. Secondo il filosofo esistenzialista Heidegger, la parola greca φύσις è collegata al termine φῶς (phòs) che vuol dire luce, intendendo significare una profonda connessione tra la vita e la luce. Luce, elemento essenziale nella vita dell’universo. Dà forma, colore e tridimensionalità alle cose. Risale a Plinio il Vecchio, nella sua “Naturalis Historia”, il mito secondo cui la pittura nasce in Grecia grazie ad una ragazza che con la luce di una lanterna riuscì a fissare con delle linee, i contorni del viso dell’amato, partito per un paese lontano. E proprio la luce, considerata nella sua “essenza” fisica, è stata tra gli elementi che i bambini dell’Arcobaleno hanno osservato, esplorato e trasformato in elemento creativo, imbrigliandone i colori e gli effetti, sulla tela. Luce che dà luogo alla fotosintesi clorofilliana, trasformando l’energia solare in energia chimica: ecco i mutevoli e svariati verdi delle foglie e dei prati. Luce che cela sotto il suo manto bianco, i sette colori dello spettro visibile: ecco l’arcobaleno, che tinge con la sua tavolozza ogni cosa intorno a noi.. Ed ecco, lassù, nei cieli nordici ed in prossimità dei poli magnetici, le magiche aurore boreali, innescate dalle tempeste solari e dal campo magnetico terrestre. Assumono forme e colori incredibili, e sembrano fluttuare e danzare, al ritmo del respiro cosmico. Così abbiamo preso una tela, l’abbiamo dipinta di verde e di blu, a simboleggiare natura e cosmo. Abbiamo preso un libro, a simboleggiare la conoscenza ed anche la vita, che si sussegue pagina dopo pagina e sopra, a metà tra le due dimensioni, abbiamo messo l’uomo. Ecco il nostro quadro. Perché l’universo è un’opera d’arte da scoprire, da contemplare, da dipingere. All’infinito….