Riparte il Geocineforum alla scuola secondaria
Con “Selma – La strada per la libertà”, si apre la nuova stagione cinematografica che unisce il cinema e la geografia
Un applauso spontaneo ha rotto il commosso silenzio che regnava nella 3^ A della sezione media durante la proiezione del film “Selma”, incentrato sulla figura del pastore protestante Martin Luther King. E’ stato lui, infatti, il primo protagonista dei quattro appuntamenti pomeridiani che si propongono di portare gli studenti in un viaggio attraverso i continenti “sulle ali della Libertà, della Giustizia, della Pace”.
Siamo nel 1965, negli Stati Uniti, durante la presidenza di Lyndon Johnson. E’ in corso una lunga e difficile battaglia per i diritti civili da parte della popolazione afroamericana. Nel film Martin Luther King viene ricevuto dal presidente Johnson, cui chiede di garantire il pieno diritto di voto ai cittadini neri, ancora negato negli Stati del sud, poiché essi non hanno alcun rappresentante nei seggi e nei tribunali; per questa ragione subiscono attentati, pestaggi e minacce a sfondo razziale, e gli autori di tali delitti anche se arrestati, vengono spesso facilmente scagionati da tribunali presidiati da soli bianchi. Il suo accorato appello, però, rimane inascoltato ed il reverendo decide di proseguire la sua lotta a Selma, in Alabama, proprio per manifestare contro gli impedimenti opposti ai cittadini neri nell’esercitare i propri diritti.
La protesta si articola lungo tre marce. Il 7 marzo del 1965, 500 dimostranti, guidati King, danno inizio in Alabama alla marcia da Selma a Montgomery, la capitale dello Stato. La manifestazione viene bloccata brutalmente dalle forze dell’ordine sull’Edmund Pettus Bridge, un ponte sul fiume Alabama. E’ il “bloody sunday” statunitense, la domenica di sangue. Ma quell’episodio dà nuova forza al movimento per la difesa dei diritti degli afroamericani che riesce a ottenere altre due marce. A distanza di soli cinque mesi dall’ l’ultima (alla quale partecipano oltre 8000 persone, il “Voting Rights Act”), viene approvata la legge che proibisce la discriminazione razziale e rafforza il diritto di voto difeso dal quindicesimo emendamento della Costituzione Usa. E’ il via libera all’iscrizione nelle liste elettorali delle minoranze razziali.
E’ una lotta “non violenta” quella che muove pensieri ed azioni di King, che lo porta a compiere scelte dettate dal bene comune e dalla capacità di resistere pacificamente ad umiliazioni e soprusi. E’ una lotta, la sua, legata ad un “sogno”, quello di garantire al suo popolo la Giustizia e la Libertà; un sogno che lo condurrà sino ad Oslo, dove sarà insignito, nel 1964 del Premio Nobel per la Pace.
Alla fine della proiezione, sul volto degli studenti era dipinta una espressione di incredulità per ciò a cui avevano appena assistito e, sotto la guida dell’insegnante, hanno potuto riflettere sulla lunga lotta contro la discriminazione subita dagli afroamericani e sull’assurdità di fenomeni razzisti che funestano ancora oggi molti luoghi del mondo.
Vedi il trailer del film:
Video approfondimento sulla lotta per i diritti civili: